Ultimamente si sente molto parlare delle auto diesel come della peste nera: ma sono davvero così inquinanti? Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro automobilistico? Le automobili diesel sono davvero destinate a sparire dalla circolazione? Cerchiamo innanzitutto di fare un po’ di chiarezza circa ciò che sta succedendo nel mondo, così da comprendere meglio il perché il diesel sia stato messo all’indice e, solo in Italia, la vendita di questo tipo di veicoli abbia subito una flessione negativa del 27% nell’ultimo anno. Partiamo da un dato che potrebbe apparire scontato, ma che è sempre bene ribadire: le risorse del nostro pianeta non sono inesauribili, anzi. A fornirci questi dati è stata l’Agenzia Digitale Automotive per l’Italia, attiva anche nel settore del posizionamento siti web e produzione blog ecommerce e piattaforme per il settore delle quattroruote. E il petrolio – che si estrae per l’appunto dalla Terra – si sta per l’appunto lentamente esaurendo. O meglio, ciò che inizia seriamente a scarseggiare è il tipo di petrolio dal quale si produce il carburante diesel, cioè quello ‘pesante’ (quello che presuppone un processo di raffinazione). Ad essercene ancora – pare – in abbondanza, è invece il petrolio leggero, quello dal quale si produce la benzina. E’ naturale quindi che, come normale effetto di questa scarsa produzione di petrolio pesante, tra qualche anno le automobili diesel non avranno più ragione di esistere e a poco potrebbe servire la recente immissione sul mercato di auto con motori diesel a bassissimo impatto inquinante. La grande riflessione che però scaturisce da tutto questo discorso, più del fatto se le automobili diesel siano davvero destinate a sparire, è: siamo davvero sicuri di voler mantenere a lungo questi tipi di carburanti altamente inquinanti? Una volta appurato che, tra anni o decenni o secoli, il nostro pianeta esaurirà tutte le risorse di petrolio presenti, cosa faremo? La risposta per fortuna arriva dalla tecnologia: sempre più case automobilistiche stanno rivolgendo la loro produzione verso scelte più eco-sostenibili, mettendo sul mercato veicoli privati elettrici con sistemi di immissione a basso impatto sull’ambiente. E si continuano a studiare sempre nuove tecnologie in grado, se non di invertire la deriva distruttiva che fino ad oggi abbiamo intrapreso, quantomeno di raddrizzare il tiro, aiutando l’ambiente senza privare i cittadini di veicoli di trasporto privati.
